Castelnuovo di Farfa in festa la scorsa domenica 20 maggio 2018, per celebrare la grande Maria Lai, una delle più originali rappresentanti dell’arte contemporanea italiana, le cui opere sono state esposte in importanti musei italiani ed esteri.
Maria Lai era nata nel 1919 a Ulàssai, in provincia di Nuoro, un piccolo paese della Sardegna adagiato ai piedi delle montagne ogliastrine, ed è scomparsa nel 2013, a oltre 93 anni. A causa di una malattia, non aveva potuto frequentare i primi anni della scuola e questo le aveva permesso di sviluppare in modo libero la sua indole artistica. A nove anni si trasferì a Cagliari per cominciare la scuola e lì conobbe il professor Salvatore Cambosu che l’avvicinò al ritmo della poesia. Nel 1940 si spostò a Roma per frequentare il liceo artistico e poi a Venezia, dove seguì il primo corso di scultura con il professor Arturo Martini dell’Accademia delle Belle Arti. Nel 1957 arrivò la prima mostra personale alla galleria Obelisco di Roma. Negli anni sessanta iniziò la sperimentazione, che avrebbe caratterizzato per sempre la sua arte con l’utilizzo di materiali inediti. Era l’ora delle stoffe, dei telai, dei pani e dei libri cuciti, che hanno reso celebre Maria Lai.
Il suo forte legame con la Sardegna non le impedì di amare la Sabina, quando fu chiamata a realizzare alcune opere per il Museo dell’Olio di Castelnuovo di Farfa, tra le quali “Olio di Parole”, un corridoio buio che riporta il visitatore alla nascita dell’Universo e “L’Albero del Poeta”, in cui le parole di un’antica favola sono incise sulla chioma di un albero, il racconto che Maria Lai volle per accogliere i visitatori del museo, una visita che rappresenta un’esperienza sensoriale indimenticabile.
Uno dei lavori che la rese nota, non solo nel nostro paese, è senz’altro “ Legarsi alla montagna”, nel settembre 1981 l’artista sarda annodò con un nastro azzurro le case del suo paese, un’intera comunità, alla sua montagna. E il nastro azzurro di Maria Lai continua a legare le persone anche dopo la sua morte, quasi a voler fermare quella disgregazione che interessa oggi tutte le comunità.
Questa volta ad essere idealmente legate, ha detto Gian Luigi Serra, il sindaco del borgo sardo, sono le comunità di Castelnuovo di Farfa, che ospita nel museo dell’olio alcune opere dell’artista, e di Ulàssai, il paesino del nuorese che celebra Maria Lai con un museo che espone gran parte delle sue opere, “La stazione dell’arte”, un luogo unico nel suo genere, che testimonia il legame intenso tra l’artista e il suo paese d’origine; un’ex stazione ferroviaria che offre un percorso emozionante attraverso le sue opere. Grazie a Maria Lai, Ulàssai, da paese simbolo dell’isolamento della Sardegna è diventato uno dei centri di aggregazione culturale dell’isola.
All’evento hanno partecipato assieme al sindaco di Castelnuovo di Farfa, Luca Zonetti, e a quello di Ulàssai, Gian Luigi Serra, numerose autorità tra le quali: il vice sindaco e assessore di Poggio Mirteto, Marcello Lucantoni, l’Assessore al Lavoro della Regione Lazio, Claudio Di Berardino, il consigliere regionale Fabio Refrigeri, il presidente della provincia di Rieti, Giuseppe Rinaldi, e il segretario CGIL di Rieti e Roma Est, Walter Filippi.
Giuseppe Manzo